Mi è capitato più volte di intervistare Alberto Maggi su Repubblica. La sua voce, libera e acuta, è sempre interessante per il mio giornale e anche per me.
Alberto è teologo ascoltato dentro e fuori la Chiesa. Le sue posizioni, spesso spiazzanti, fanno discutere e suonano come un pungolo a mettersi in discussione. Perché, come ripete papa Francesco, non bisogna avere fiducia di chi non dubita mai.
In questa conversazione pubblicata su “La verità ci rende liberi” Alberto Maggi si racconta con sincerità:
non mancano ricordi autobiografici, la scoperta della vocazione, gli scontri con le gerarchie ecclesiastiche che gli sono valsi il titolo di “teologo eretico”. Al contempo, da fine biblista, Alberto offre le sue riflessioni su un Vangelo che troppe volte è stato presentato solamente come un insieme di norme e precetti da rispettare, pena i più tremendi castighi. Ma davvero seguire Gesù non è altro che un insieme di regole da non disattendere? La risposta è in queste pagine, dove a essere mostrato è un volto di Gesù fedele al testo del Vangelo e insieme sorprendente, sempre nuovo e attuale.